Questa sezione raccoglie una serie di itinerari realizzati dagli Archivi di Stato, dalle Soprintendenze Archivistiche e da Istituti esterni all'Amministrazione archivistica.
Ciascun percorso è corredato da una scheda descrittiva con un rimando al sito dell'Istituto che lo ha realizzato. Offre anche i collegamenti alle risorse archivistiche descritte nel SAN, ai documenti digitali e a una bibliografia. Questi ulteriori strumenti hanno lo scopo non solo di ampliare l'offerta di contenuti ma anche di facilitare l'esplorazione e la conoscenza del patrimonio archivistico.
L'utente viene guidato in itinerari di ricerca tra le fonti degli Istituti archivistici. I percorsi tematici, senza la pretesa di essere esaustivi, rispondono all'esigenza di suggerire una possibile via interpretativa che permetta di orientarsi allinterno di una determinata materia.
La Fondazione Roberto Capucci , costituita nel 2005 con l'Associazione Civita, si avvale di un Comitato di Promotori di cui fanno parte il Centro di Firenze per la Moda Italiana, la Fondazione Edoardo Garrone, la Fondazione Museo del Tessuto di Prato, la Fundaciòn Santander, il Consorzio BAICR Sistema Cultura. La Fondazione é centrata sulle attività di conservazione e valorizzazione dell’Archivio Capucci, che ne costituisce il patrimonio fondante. L’Archivio conserva una vasta raccolta, iniziata nel 1951 e costantemente attualizzata, di abiti-scultura e di creazioni di alta moda, di bozzetti e disegni originali, di illustrazioni a colori e in bianco e nero, di foto e audiovisivi e una ricchissima rassegna stampa di ritagli originali. L'Archivio, inoltre, riconosciuto di interesse storico artistico dalla Regione Lazio nel dicembre 2007, è la testimonianza di una lunga quanto intensa carriera creativa del maestro, legata soprattutto allo sviluppo di temi plastici e cromatici che hanno fatto più volte paragonare le sue realizzazioni alla scultura e alla pittura. Nel dicembre 2006 un gruppo di lavoro si attiva per realizzare e sviluppare il sito web ufficiale della Fondazione ricco di informazioni riguardanti la biografia di Roberto Capucci, le attività della Fondazione, la promozione dell'Archivio storico. Nel luglio del 2007 viene inaugurato anche il Museo della Fondazione, con sede a Firenze all'interno della Villa Bardini, posta sulla riva sinistra dell'Arno, tra il Forte Belvedere e il Complesso Museale di Palazzo Pitti. La Fondazione ha come fine quello di conservare e promuovere la conoscenza dell'opera e del metodo di lavoro di Roberto Capucci per rilanciare il settore dell'alto artigianato e favorire le attività di studio e di ricerca.
Roberto Capucci nasce a Roma il 2 dicembre 1930; frequenta l'Accademia di Belle Arti di Roma e collabora in seguito con lo stilista Emilio Schuberth. Nel 1950 fonda la sua casa di moda e già nel 1956, a soli ventisette anni, il grande stilista francese Christian Dior lo definì pubblicamente in un'intervista a Vogue "il miglior creatore della moda italiana", per l'assoluta originalità delle sue creazioni che in seguito la critica, pressoché unanimemente, considererà vere e proprie "sculture in tessuto". Nel 1962 aprì un atelier a Parigi, dove venne accolto fra clamori ed entusiasmi, ricevendo critiche positive da parte della stampa e l’onore di essere il primo artista italiano a cui sia stato chiesto di "firmare" un prodotto. Il 1968 vede il suo definitivo rientro in Italia, a Roma, nell'atelier di via Gregoriana; nel 1970 Pier Paolo Pasolini gli chiese di realizzare gli abiti di Silvana Mangano e di Terence Stamp per il film Teorema (film). Dal 1980 si separa dalle grandi istituzioni della moda proponendosi di disegnare una sola collezione di "alta moda" (non si è mai dedicato al prêt-à-porter) all’anno e di presentarla ogni volta in una città diversa. I suoi abiti sono stati indossati da moltissime celebrità e, soprattutto nelle cerimonie, da tante donne dell'alta società italiana ed europea. Tra gli abiti più famosi c'è quello indossato da Rita Levi-Montalcini in occasione del conferimento del Nobel per la medicina del 1986.