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Chiesa della Madonna di Loreto, Sagron (Sagron Mis), 1630 novembre 9 - 1987 gennaio 24 - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Chiesa della Madonna di Loreto, Sagron (Sagron Mis), 1630 novembre 9 - 1987 gennaio 24  Linked Open Data: san.cat.sogP.93863

 

Altre denominazioni

Chiesa della Beata Vergine di Loreto di Sagron Chiesa della Beatissima Vergine di Loreto di Sagron Chiesa della Beatissima Vergine Lauretana di Sagron Chiesa della Madonna di Loreto

 

Tipo ente

ente della chiesa cattolica

 

Descrizione

L'attuale chiesa parrocchiale di Sagron Mis dedicata alla Madonna di Loreto si trova a Sagron, sede della parrocchia e del comune di Sagron Mis, in località Salvadori; si tratta di un edificio di costruzione relativamente recente, risalente alla fine del Settecento, mentre la prima chiesa dedicata alla Madonna di Loreto, patrona delle comunità di Sagron e di Mis, risale al primo quarto del Seicento. Dalla presenza dopo l'anno Mille di un piccolo complesso di masi legati a Tonadico e Transacqua, che rappresentavano una delle quattro regole dette "columelli", organizzazioni rurali nelle quali era divisa la comunità di Primiero, alle quale faceva capo un marzolo, che era il rappresentate della comunità deputato al governo (1), si vennero precisando i confini di due piccole comunità che assunsero il nome di Sagron e di Mis e che avrebbero assunto una propria fisionomia dal punto di vista religioso, concretizzatasi nella costruzione di un edificio di culto, dipendente dal punto di vista della cura d'anime dalla chiesa matrice di Fiera (2). Sagron e Mis distavano circa tre ore di cammino da Fiera e risultava quasi impossibile raggiungerla in inverno quando il passo Cereda era chiuso. Le comunità di Sagron e Mis rivolsero quindi una supplica al vescovo di Feltre, Agostino Gradenigo (1610-1628), il quale, tramite il suo vicario generale Agostino Ambrosino, il 26 settembre 1625 concedeva agli uomini della villa di Sagron l'autorizzazione ad edificare una chiesa o oratorio in un luogo che sarebbe stato designato dal sacerdote Paternolo, pievano di Servo (Sovramonte, BL), a ciò delegato. Sorse quindi una chiesetta intitolata alla Madonna di Loreto nella zona di Sagron di Sotto in località Marcoi (3). La "chiesa overo oratorio intitulatto della Madona di Loretto dal Sagron" risulta conclusa nel 1630 e il 9 novembre, con licenza del vescovo di Feltre Paolo Savio (1628-1639), il pievano di Primiero Bartolomeo Tedeschi recita la prima messa (4). La chiesa ebbe ben presto anche un proprio cimitero. Il medesimo pievano Tedeschi l'8 settembre 1632, con autorizzazione del vescovo di Feltre rilasciata il 22 marzo 1631, benediva il cimitero della chiesa di Sagron secondo la formula stabilita dal Rituale romano (5). Nel 1635 sarebbero stati stilati i primi accordi tra il pievano di Fiera e le comunità di Sagron e Mis al fine di assicurare la minima presenza nella nuova chiesa di un sacerdote, che garantisse ai fedeli almeno le confessioni pasquali e i funerali (6). Per quasi un secolo non vi sono notizie di rilievo sulla chiesa della Madonna di Loreto, ma sono conservati due contratti di dazione in pagamento, uno relativo ad un terreno a Sagron "di Sora", stipulato nel 1690, e uno relativo ad una terreno "al pian de Sagroni di Sopra", stipulato nel 1713, che attestano che la chiesa aveva un massaro e fanno presumere che avesse già una sua massa di beni e una amministrazione piuttosto complessa (7). Nel 1725 l'arciprete di Fiera riferiva al vescovo di Feltre Pietro Maria Trevisan Suarez (1724-1747), che la chiesa di Sagron, dedicata alla Natività della Beata Vergine, ha un altare portatile, ma vi si canta la messa solo nel giorno della Natività ed in alcune altre feste per legati e che risulta governata da un massaro eletto dai medesimi fedeli. Sempre secondo la relazione presentata al vescovo la chiesa avrebbe suppellettili adeguate (8). Quando il 22 gennaio 1737 la cappella di Sagron e Mis ottenne l'elevazione a curazia e si stipulò il contratto con il primo curato nella persona di don Giovanni Antonio Zanona non si fa accenno alla situazione della chiesa, si apprende tuttavia dal medesimo documento che la chiesa doveva già attendere ad buon numero di legati. In questa occasione la comunità si impegnava a costruire per il nuovo curato una "canonichetta, nuova, comoda, congrua e competente" (9). A partire dal 1750 si conserva il registro dei resoconti dei massari della chiesa; le entrate della chiesa sono costituite in prevalenza da affitti, offerte dalla cassettina delle elemosine e offerte straordinarie, mentre tra le spese figurano in prevalenza olio, cera, incenso, qualche lavoro di pulizia, manutenzione di vesti e suppellettili e lo sgombero della neve dal tetto della canonica (10). Lavori importanti di costruzione e restauro alla chiesa vennero fatti nel 1753; il 12 gennaio l'arciprete di Fiera Cristoforo de Carneri stipulava con tal maestro Pietro del fu Matteo Groff da Sagron una convenzione "per terminare la fabbrica della chiesa di quel luogo". Entro l'anno il maestro Pietro doveva costruire la nicchia per l'altare maggiore ed entro il 1754 doveva "ridur la chiesa col suo cielo e muri stabiliti al di dentro"; nei due anni seguenti doveva portare a termine il pavimento ed entro il quinto costruire il campanile...

 

Sistema aderente

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