Forma autorizzata del nome
Pia Unione delle Figlie di Maria Immacolata, Imer, 1886 marzo 25 - [1954]
Pia Unione delle Figlie di Maria Pia Unione delle Figlie di Maria Immacolata
associazione della chiesa cattolica
La Pia Unione delle Figlie di Maria era un'associazione della chiesa cattolica alla quale si iscrivevano le ragazze che volevano vivere più profondamente la vita religiosa pur restando nel secolo. Questa associazione venne fondata a metà Ottocento a Mornese (AL) su iniziativa di Angela Maccagno, una giovane maestra che voleva dare la possibilità di avvicinarsi alla vita religiosa a quelle ragazze che, pur aspirando a vivere pienamente lo spirito cristiano, non avevano la vocazione di entrare in convento.
Sostenuta dal padre spirituale don Domenico Pestarino, Angela Maccagno riunì intorno a sé un primo gruppo di ragazze che cercavano la perfezione dello spirito osservando la legge divina, professando il distacco dai beni terreni e la povertà spirituale, amando l'ubbidienza e, pur non facendo alcun voto esplicito, conservando la castità perpetua. Le ragazze si dedicavano alla propria crescita religiosa interiore attraverso meditazioni, letture, esami di coscienza, oltre che con la frequenza ai sacramenti, seguendo il consiglio del proprio direttore spirituale. Le Figlie di Maria erano inoltre chiamate a compiere opere di misericordia, aiutare i malati e gli infermi e contribuire all'educazione delle giovani ragazze.
Nel 1855 veniva compilata una prima regola e il 20 maggio 1857 il vescovo di Acqui approvava l'associazione e la sua organizzazione: da quel momento la diffusione dei principi della congregazione tra le ragazze e le donne non sposate fu ampia e immediata.
I principi a cui si uniformava la Pia Unione erano in realtà molto simili a quelli che erano stati formulati da santa Angela Merici nel XVI sec. per la compagnia di Sant'Orsola, che aveva fondato a Brescia (1).
Nel 1861 papa Pio XI estendeva a tutta la chiesa l'ufficio e la messa di Sant'Angela Merici e la regola della Pia Unione delle Figlie di Maria Immacolata veniva riscritta per esaltarne il legame con la regola della Compagnia di Sant'Orsola. Sant'Orsola e sant'Angela Merici sarebbero divenute quindi le protettrici delle figlie di Maria che, ufficialmente, avrebbero assunto il nome di Figlie di Maria Santissima Immacolata sotto la protezione di sant'Orsola e di santa Angela Merici, anche se in generale mantennero il nome di Figlie di Maria Santissima Immacolata (2).
Nella curazia di Imer l'interesse per l'associazione delle Figlie di Maria si diffuse nel 1885, quando una ragazza, non meglio identificata, avendo letto le regole e gli statuti dell'Unione delle Figlie di Maria le avrebbe esposte a diverse sue coetanee. Nel 1885 queste ragazze avrebbero scritto al curato di Imer don Clemente Ferrai (1883-1887), chiedendo di costituire anche a Imer un gruppo di Figlie di Maria (3).
Il curato, approvando i propositi delle ragazze, chiese loro di eleggere una presidenza provvisoria, compilò uno statuto per la nuova associazione e lo sottopose all'approvazione della curia arcivescovile di Trento, dalla quale venne approvato con decreto del 28 gennaio 1886. Il successivo 26 febbraio la Pia Unione di Imer venne aggregata all'associazione primaria di Roma, che la accolse facendola partecipe di tutti i diritti di indulgenza (4).
La Pia Unione delle Figlie di Maria di Imer venne inaugurata ufficialmente il 25 marzo 1886 e affidata alla direzione del curato; le 19 sorelle (a cui se ne aggiunsero altre 10 nel maggio successivo) che avevano aderito all'associazione ricevettero la medaglia benedetta, che veniva consegnata a tutte le iscritte.
Lo stesso 25 marzo si tennero le elezioni del direttivo che era composto, oltre che dal parroco, da una direttrice e da una vice direttrice, da quattro consiglieri e da una cassiera (5).
Non vi sono notizie, nella poca documentazione sopravvissuta, della data in cui la Pia Unione abbia interrotto l'attività, ma l'ultima annotazione nel registro dell'associazione risale al 1954, anno nel quale probabilmente venne sciolta.
Sistema informativo degli archivi storici del Trentino-AST