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Filzi, Mario, Pisino d'Istria, 1883 luglio 29 - Pola, 1921 marzo 27 - Persona

 

Tipologia

Persona

 

Forma autorizzata del nome

Filzi, Mario, Pisino d'Istria, 1883 luglio 29 - Pola, 1921 marzo 27  Linked Open Data: san.cat.sogP.93832

 

Altre denominazioni

Filzi, Mario

 

Professione

Insegnante

 

Descrizione

Mario Filzi nasce a Pisino d'Istria, ove il padre Giambattista insegnava, il 29 luglio 1883. Nel 1890 passa con la famiglia a Capodistria, e nel 1892 a Rovereto. Dopo gli studi ginnasiali a Rovereto, terminati nel luglio 1901, ed il servizio militare prestato a Salisburgo, si iscrive, il 14 ottobre 1902, all'Università di Vienna, Facoltà di filosofia, ove segue le lezioni di filologia moderna. Studia quindi all'Istituto di studi superiori di Firenze (1903-1904), quindi ancora a Vienna. Membro della Società Dante Alighieri, nel 1904 partecipa ad Innsbruck alle manifestazioni per l'università italiana: arrestato, è incarcerato per due settimane. Si laurea in filosofia a il 19 giugno 1906, quindi nel 1907 segue dei corsi presso l'Université de France di Parigi, e il 28 ottobre consegue a Vienna l'abilitazione all'insegnamento della lingua e letteratura italiana e francese nelle medie superiori. Quindi insegna alle scuole reali di Bolzano (1907-08), Kufstein (1908-09 e 1909-10), e infine a Pola (dal 1910-11). Pubblica diversi lavori scientifici, soprattutto sugli annuari delle scuole ove insegna, ossia il "Programm der k.k. Staatsrealschule in Kufstein" ("Namensysteme in Italien" nel 1909) e lo "Jahresbericht der k.k. Staatsrealschule in Pola" ("Sprachproben aus dem Unterinntal und den Seitentälern" nel 1911 e 1912, "Ein tosco-venetianisches Legendenbuch" nel 1912, "Altroveretanische Novellen" nel 1913, "Beitrag zu einem Unterländischen Idiotikon" nel 1913 e 1914), ma anche nelle riviste trentine "Archivio Trentino" ("Il dialetto cimbrico di Terragnolo" nel 1909) e "Tridentum" ("Il 'Catalogus' del Bartolomei" nel 1912), fino al suo lavoro più corposo, la prima parte del "Contributo alla sintassi dei dialetti italiani", pubblicata a Roma in "Studj romanzi" nel 1914. Sposa a Pola Gemma Demori, da cui nasce nel 1913 la figlia Licia. Arruolato allo scoppio della guerra nel 5° Reggimento Landwehr, è mandato a Pisino, a Gorizia, a Pola e, nel marzo 1915, a Graz, presso la cancelleria dell'ospedale di Feldhof, ove rimane fino a settembre. Arrestato e processato per alto tradimento, in conseguenza della sua giovanile militanza nella "Dante Alighieri", dopo 5 mesi di carcere è liberato per insufficienza di prove, e internato a Göllersdorf, dove tiene anche corsi liberi di francese e inglese per i deportati italiani. Nell'aprile 1917 è richiamato alle armi, ma come "politicamente sospetto" è mandato in prima linea: si rende quindi inabile con la somministrazione di veleni e medicine, che lo mineranno nel fisico, causandogli tra l'altro una paralisi all'occhio sinistro. Passa così da Radkersburg (Stiria) a Trecsén (Ungheria), da Gröbning a Graz. Torna a Pola nel novembre 1918, dove fonda l'università popolare, oltre ad insegnare presso l'Istituto tecnico. Nel frattempo lavora alla seconda parte della "Sintassi dei dialetti italiani" (che non vedrà però la luce). Nel 1920 si iscrive al fascio di Pola. Muore, per le conseguenze dell'autolesionismo praticato durante il conflitto, il 27 marzo 1921.

 

Sistema aderente

Sistema informativo degli archivi storici del Trentino-AST

 

URL Scheda provenienza