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Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio, Denno, - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio, Denno, [1276] -  Linked Open Data: san.cat.sogP.90882

 

Altre denominazioni

Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio

 

Tipo ente

ente della chiesa cattolica

 

Descrizione

La parte più meridionale dell'ampio bacino che forma la Val di Non inizia al Passo di Andalo a più di mille metri d'altitudine e scende verso lo stretto della Rocchetta, dove sbocca nel Noce anche lo Sporeggio che si è scavato un letto profondo trasformato in gola stretta nella parte superiore. L'abitato più grande della valle inferiore del Noce è costituito dal paese di Denno che si allarga in posizione panoramica su un terrazzo tra le valli del rio Pleggio e di quello che scende da Termon. L'origine della pieve di Denno sembra essere molto antica; la sua posizione centrale nella bassa valle anaunica e la presenza d'un castello (il castello di Enno) posseduto da un famiglia assai potente nell'alto medio evo, permettono di ipotizzare che la pieve sia stata costituita sin dai primi tempi della divisione ecclesiastica della diocesi tridentina(1). La chiesa inoltre conserva nella dedicazione la traccia di un'origine che risale a tempi remoti: essa fu sempre inititolata ai Santi Martiri Gervasio e Protasio, ai quali S. Vigilio aveva dedicato la sua cattedrale, il culto dei quali risale all'epoca di Ambrogio alla fine del IV secolo. Tuttavia le prime notizie sulla pieve di Denno si trovano documentate nel 1276 e solo nel 1289 compare il nome di un pievano, Trentino. Il suo successore pagò la decima papale nel 1295 e nel 1316(2). E' opinione suggestiva e corrente che la pieve fosse retta da un collegio clericale; in effetti nel 1316 il vescovo Enrico da Metz conferì il canonicato della chiesa di Denno ad un certo Bonomo figlio del "dominus" Ottone Mezasoma e in una permuta del 1326 il pievano chiede il parere di un "clericus et canonicus" della pieve. Nel Trecento vi era dunque un solo chiericato che venne probabilmente soppresso nel 1376.(3) Per un'antica consuetudine, confermata nel 1573, ogni tre anni il pievano di Denno, a turno con quelli di Flavon e Spor, doveva recarsi a Trento per assistere alla consacrazione degli olii santi. Nel Cinquecento inoltre il pievano di Denno era obbligato a mantenere due cappellani che provvedevano ai bisogni spirituali della popolazione nelle chiese filiali, pratica che venne mantenuta fino al momento in cui le suddette chiese ottennero i propri sacerdoti. Si staccarono dalla matrice di Denno nel corso dei secoli le chiese di S. Maurizio e Compagni di Campodenno, di S. Egidio di Quetta, dell'Immacolata di Lover, della Natività di S. Giovanni Battista di Termon e di S. Stefano di Dercolo. Attualmente sono soggette alla parrocchia di Denno le chiese di S. Agnese e di S. Pietro situate a Denno. Il 21 gennaio 1912 la chiesa di Denno fu elevata a sede decanale e il 13 giugno 1922 fu insignita del titolo e della dignità di arcipretura.

 

Sistema aderente

Sistema informativo degli archivi storici del Trentino-AST

 

URL Scheda provenienza