Forma autorizzata del nome
Massarotti, Vito, psichiatra, psicologo del lavoro, (Taranto 1881 - Milano 1959)
psichiatra, psicologo del lavoro
Dopo gli studi classici nella città natale, nel 1899 si iscrisse alla Facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Bologna, dove rimase per i primi tre anni. Trasferitosi poi all'Università di Roma, vinse nel 1903 il Premio Rolli come studente del quinto anno e il 17 luglio 1905 si laureò con Augusto Tamburini, discutendo una tesi sul suicidio, che sfociò più tardi nella pubblicazione "Il suicidio nella vita e nella società moderna: sua etiologia, patogenesi, sintomatologia, profilassi" (Roma, Bernardo Lux, 1913). La collaborazione con Tamburini gli aprì le porte della professione neuropsichiatrica: subito dopo la laurea fu assunto come assistente interno presso gli Ospedali riuniti di Roma. Nel 1907 divenne membro della Società freniatrica italiana e fu nominato direttore scientifico del Sanatorio Bellosguardo di Roma per la cura delle malattie del sistema nervoso, dove si giovò della consulenza dello stesso Tamburini, di Sante De Sanctis e di Giovanni Mingazzini. Mantenne questo incarico fino al maggio 1915, quando ottenne la libera docenza in Clinica psichiatrica, confermata definitivamente nel 1929. Nel 1913, intanto, pochi mesi dopo l'uscita del "Suicidio", aveva pubblicato presso lo stesso editore romano Lux un saggio pionieristico: "Nel regno di Ulrichs. Appunti e considerazioni sull'omosessualità maschile".
Allo scoppio del primo conflitto mondiale, fu chiamato alle armi quale capitano medico della Croce rossa italiana, da cui si congedò nel 1918 con il gra...
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