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Regola di Soverzene, Soverzene (Belluno), sec. XIII - sec. XIX - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Regola di Soverzene, Soverzene (Belluno), sec. XIII - sec. XIX  Linked Open Data: san.cat.sogP.75182

 

Altre denominazioni

Regola di Soverzene

      Comunità di Soverzene

 

Data di esistenza

sec. XIII - sec. XIX

 

Sede

Soverzene (Belluno)

 

Natura giuridica

pubblico

Tipo ente

ente pubblico territoriale

 

Descrizione

Nel corso del Medioevo la comunità di Soverzene, che a fine XIII secolo contava solo tre nuclei famigliari, si organizzò su basi autonome mediante la Regola, istituto amministrativo tipico dell'area bellunese. La Regola si basava sull'assemblea dei capifamiglia che si riunivano due volte l'anno nella piazza del paese per deliberare su questioni di comune interesse; la Regola gestiva anche i beni comuni (boschi, pascoli, terreni ...), talvolta concessi in uso ai privati che formavano la comunità. L'assemblea eleggeva un marigo, rappresentante della Comunità, affiancato da altre cariche minori con specifiche competenze. Le fonti documentarie attestano fin dal XIII secolo forme contrattuali tra le Regole di Soverzene, di Dogna e di Provagna per l'acquisto del monte Embulone. Nel 1313 il vescovo di Belluno investì i regolieri di Soverzene del possesso del monte Valpora e nel 1580 il vescovo Contarini concesse loro il diritto di monticazione sul monte Sassolera. Frequenti furono le dispute con le Regole vicine per il possesso e lo sfruttamento dei pascoli. L'istituto della Regola fu riconosciuto durante la dominazione veneziana (1404-1797) e sopravvisse fino all'età napoleonica.

 

Sistema aderente

SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.

 

URL Scheda provenienza