Forma autorizzata del nome
Teatro Metastasio Assisi
Nel 1835, quarantotto cittadini di Assisi si riunirono in società e promossero la costruzione del nuovo teatro che venne intitolato a Metastasio, in onore del drammaturgo di origine assisana. Il progetto fu affidato all'architetto Lorenzo Carpinelli che ne curò la realizzazione, dopo che alcune case, che sorgevano nel luogo, vennero acquistate dalla società teatrale e parzialmente abbattute. Il teatro fu inaugurato il 4 ottobre 1840 con la rappresentazione dell'opera del Mercadante Emma d'Antiochia. La Società teatrale Metastasiana, per la quale le opere di mantenimento erano diventate troppo onerose, decise di cedere al Comune di Assisi il teatro nel 1849. Il Comune di Assisi fu autorizzato ad accettare la cessione il 9 febbraio 1949; pertanto gli aderenti alla società teatrale divennero proprietari dei soli palchi. Fu così necessario studiare un regolamento che sancisse i rapporti tra questi ed il Comune. Tale regolamento, dopo varie stesure e non senza contrasti, fu pubblicato nel 1864 a cura del Municipio di Assisi. In questo opuscolo, stampato presso la Tipografia Domenico Sensi, l'edificio viene descritto con grande cura e grande compiacimento: esso era formato da tre ordini di palchi, in numero di diciassette per ordine, ognuno decorato con ornati dorati e di bronzo, con puttini rappresentanti le stagioni, la musica, la poesia. Le lunette della volta potevano essere aperte e formavano come un quarto ordine, al centro di ciascuna lunetta vi era una maschera comica. Sul soffitto, chiuse in una cornice di ornati e svolazzi, vi erano rappresentazioni della fama con la tromba, disposte alle estremità negli angoli ed al centro erano le tre Grazie. Viene descritta anche la «Bocca d'Opera» ed il sipario raffigurante una complessa allegoria in cui si vedevano la dea Minerva, la città di Assisi, il Monte Subasio, i poeti Properzio e Metastasio coronati d'alloro, poi Ninfe, geni festosi ed ancora altri personaggi. La decorazione pittorica del complesso fu affidata a Fogliardi e si dice che fu la sua opera migliore. Nel teatro, compatibilmente alle possibilità economiche della Deputazione teatrale, si recitavano melodrammi almeno due volte all'anno, per le feste di carnevale e per i festeggiamenti dedicati a san Francesco nel mese di ottobre. Ma, nel tempo, le rappresentazioni divennero sempre più rare e il Teatro Metastasio si avviò verso un destino di progressivo abbandono e decadimento, fino ad ospitare quasi esclusivamente veglioni danzanti e saggi scolastici. Nel 1952 la Commissione Provinciale di vigilanza negò l'agibilità per i pubblici spettacoli. Nel 1955 l'Amministrazione comunale decise di restaurarlo, solo che, nel 1956, fu presa la disgraziata decisione di vuotare il teatro delle strutture originarie per trasformarlo in una "moderna" sala cinematografica.
Sistema Informativo dell'Archivio di Stato di Perugia