Forma autorizzata del nome
Zamboni, Mammolo, tipografo, editore, militante anarchico, (Granarolo dell'Emilia 1882 - Bologna 1952)
Mamolo Zamboni
Zamboni Mammolo
Granarolo dell'Emilia (Bologna)
editore
militante anarchico
tipografo
Mammolo Zamboni nasce a Lovoleto di Granarolo dell'Emilia (BO) il 13 marzo 1882. Autodidatta, a soli 15 anni aderisce al movimento anarchico e, pur obbligato al domicilio coatto, partecipa attivamente alla propaganda politica in città e in provincia. Dall'unione con Viola Tabarroni, che sposerà nel 1908, avrà tre figli: Assunto, Lodovico e Anteo. Dotato di spirito imprenditoriale fonda, verso il 1912, la tipografia Zamboni. Amico di Leandro Arpinati (già anarchico poi divenuto esponente di rilievo del regime fascista bolognese) nell'immediato dopoguerra si avvicina al fascismo, sostenendone le organizzazioni collegate con l'attività della tipografia e definendosi «anarchico e fascista». Arrestato e denunciato per il fallito attentato a Mussolini avvenuto a Bologna il 31 ottobre 1926 - la cui responsabilità è attribuita al figlio quindicenne Anteo, linciato e trucidato sul posto da militi fascisti - nel 1928 viene condannato a 30 anni per concorso nell'attentato insieme alla cognata Virginia Tabarroni. Nel 1932 viene graziato e liberato a seguito di vari ricorsi e grazie a trattative segretemente imbastite con il regime dal figlio Assunto, esule in Svizzera e spia della polizia politica fascista (OVRA). Figura contradditoria, negli anni seguenti sosterrà prima l'innocenza sua e del figlio Anteo, per poi rivendicare, in un opuscolo commemorativo pubblicato nel secondo dopoguerra, la volontà tirannicida del figlio. Avvicinatosi nuovamente all'ambiente anarchico, alla fine de...
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