Forma autorizzata del nome
Unione dei comunisti italiani (marxisti - leninisti). Comitato provinciale di Roma, Roma, 1968 - 1978
Unione dei comunisti italiani (marxisti - leninisti). Comitato provinciale di Roma
partito politico, organizzazione sindacale
Tra l'autunno del 1968 e quello del 1969, in Italia, si formarono le principali organizzazioni della sinistra extraparlamentare. Per molti gruppi, una prima forma di aggregazione, fu rappresentata dalla realizzazione di un giornale o una rivista che raccoglieva adesioni per una "linea" di pensiero da definire e da elaborare collettivamente.
Quindi, perlomeno nella loro fase iniziale, più che partiti le organizzazioni della nuova sinistra erano dei veri e propri gruppi, senza regole, statuti di partito, suddivisione gerarchica dei compiti e delle funzioni.
Tra questi, il 4 ottobre del 1968, venne proclamata la nascita dell'Unione dei comunisti italiani (marxisti-leninisti) (d'ora in poi UCI), a Roma, contemporaneamente alla prima uscita del giornale «Servire il Popolo».
Al movimento aderirono sia studenti che operai e nel 1971, l'UCI, in procinto di trasformarsi in vero e proprio partito (il Partito comunista italiano marxista-leninista) (d'ora in poi PCI m-l), dichiarava di avere 122 sezioni, 440 cellule, una presenza militante in 67 province, 100 funzionari, 250 agitatori e propagandisti. Alle elezioni politiche del 1972, il PCI m-l, con il suo leader Aldo Brandirali, ricevette 85 mila voti.
Il partito si sciolse definitivamente nel 1978.
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