Forma autorizzata del nome
Ranieri, marchesi, Perugia, sec. X circa -
Le prime notizie della famiglia risalgono al X secolo. Il capostipite Umberto, vissuto intorno al 970, è considerato da alcuni un discendente dei marchesi di Monferrato, da altri di origine sassone. Tra il 1100 e il 1200 la stirpe si divise in quattro rami, uno dei quali rimase a Perugia, mentre gli altri si trapiantarono a Gubbio, Orvieto e in Dalmazia.
Il ramo perugino acquisì possedimenti in tutta l'Umbria, in particolare nei pressi del Lago Trasimeno e nell'alta Valle del Tevere. Ebbero la signoria della Fratta, attuale Umbertide, numerosi feudi e le contee di Schifanoia, di Pacciano Vecchio e Villa Bolgaruccia, quella di Civitella Ranieri, concessa da papa Martino V nel 1426 e confermata poi da papa Paolo III nel 1544 e da Paolo V nel 1612 e quella di Monte Gualandro, perduta e riacquistata dai Montemelini nel 1678.
Membri importanti della famiglia, di cui si conserva documentazione, sono Giovanni Antonio (1732-1811), Ruggero V (1791-1863), Giovanni Antonio (1822-1893) ed i figli Ruggero VI (1864-1946) ed Emanuele (1865-1943) nati dal matrimonio con Altavilla Bourbon di Sorbello (1836-1914).
Ruggero, per disposizione testamentaria del nonno materno marchese Emanuele Bourbon di Sorbello, quale primogenito dei Ranieri, assunse il cognome e l'arma dei Bourbon di Sorbello a partire dal 1906.
SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.