Forma autorizzata del nome
Lotteringhi Della Stufa, Firenze, sec. XIII -
La linea secondogenita, discesa dai figli di Gismondo di Agnolo nella metà del secolo XV, nel 1667 acquisì il fidecommesso che comprendeva il marchesato del Calcione della linea primogenita. Infatti, alla morte di Domenico Andrea, ultimo del suo ramo, il fidecommesso passò a Gismondo di Alessandro (1660-1741), sposo di Maria Caterina di Orazio Gianfigliazzi. Il figlio Ugo (+ 1768) nel 1730 sposò Lucrezia dei marchesi Bourbon Del Monte e da lei ebbe molti figli, fra cui Sigismondo (+ 1799) che con la moglie Maria Teresa Gabburri dette seguito alla famiglia.
Maria Teresa, con il suo testamento del 12 gennaio 1786, lasciò al marito gran parte dei beni che aveva ereditato dal padre Giuseppe, ultimo dei Gabburri. Alla morte di Sigismondo, una prima divisione dei beni interessò i tre rami nati dai suoi figli: Ugo Giuseppe e la moglie Agnese Fontebuoni, che nel 1808 vendettero il palazzo di via Ghibellina proveniente dai Gabburri, Giuseppe Paolo e la moglie Annunziata Pierucci, il cui ramo terminò alla fine del XIX secolo nei Venerosi Pesciolini, e Antonino Angelo con la moglie Virginia Niccolini. Da questi deriva il ramo ancora attivo, con il figlio Girolamo (1831-1893) e la moglie Flavia Blundell Spence, i loro figli Alessandro (1865-1951) con la moglie Flavia Morelli e il primogenito Anton Piero (1863-1941) e la moglie Bianca Pecchioli. Da Anton Pietro nacquero Lotteringo (1895-1921) e Alessandro (n. 1899) che sposò Maria Luisa Incontri vedova Pianetti e adottò i figli di...
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