Forma autorizzata del nome
Comune di Desio, Desio (Monza e della Brianza), sec. XIII -
Desio (Monza e della Brianza)
ente pubblico territoriale
L'esistenza di un ordinamento comunale è testimoniata da un documento datato 15 febbraio 1260, trascritto negli "Atti del Comune di Milano", in cui Desio è citato come comune ed è segnalata la presenza del console. Negli "Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346" Desio risulta incluso nella omonima pieve e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della "strata da Niguarda" come "el borgo da Desio". Nei registri dell'estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Desio risulta ancora compreso nella medesima pieve. Capoluogo di una vasta pieve, Desio a metà del XVIII secolo era uno dei borghi più densamente popolati: nel corso dei secoli dell'età moderna esso era infatti andato registrando notevoli aumenti demografici, passando dalle 398 anime numerate nel "Summarium descriptionis facte in locis plebis Dexii" inviato al magistrato delle entrate ducali nel 1.530, alle 700 registrate intorno alla metà del Cinquecento in un altro "Summarium" ed infine alle 2.011 anime registrate nelle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751. L'assemblea dei capi famiglia, radunata nei primi giorni di ogni anno per le nomine delle diverse cariche municipali e per l'approvazione del bilancio consuntivo e preventivo della comunità, rappresentava l'organo decisionale del borgo: "le modalità di convocazione dell'assemblea erano quelle comunemente prescritte nel diritto consuetudinario milanese...
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