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Archivio di Stato di Parma

Denominazione:

Archivio di Stato di Parma  Linked Open Data: san.cat.sogC.4917

 

Tipo Soggetto Conservatore:

- archivio di Stato

 

Descrizione:

La storia della fondazione e delle vicende dell'AS Parma è stata già trattata da Giovanni Drei [G. DREI, L'Archivio di Stato di Parma... cit. in bibliografia] pertanto ci si limita, in questa sede, a ricordarne solo i momenti essenziali. Si deve a Ranuccio I Farnese, nel 1592,la costituzione in organismo autonomo dell'Archivio ducale, affidato a Pietro Zangrandi " archivista et custode di tutte le scritture de' nostri Stati et altre che a lui saranno consegnate ". L'Archivio ducale o segreto divenne Archivio generale dello Stato con decreto di Maria Luigia d'Austria del 15 ott. 1816 [Decreto e costituzione dell'Archivio generale dello Stato, Parma 1816] e fu destinato a contenere, oltre agli archivi dei governi farnesiano e borbonico, le carte del governo francese e gli archivi di antichi tribunali soppressi. Esso fu posto alle dipendenze del ministero dell'interno e poi, dal 1848, a quelle del dipartimento di grazia, giustizia e buongoverno. Infine, con decreto del 31 dic. 1860, il personale degli Archivi dell'Emilia venne a far parte della direzione generale degli Archivi del regno di Sardegna [Raccolta regno Sardegna, 1860, n. 4536] La storia di Parma, particolarmente complessa per la molteplicità dei governi che si sono susseguiti dal medioevo fino all'unità d'Italia, non si riflette interamente nei fondi conservati nell'Archivio di Stato, pur arricchito dalla presenza in esso dell'archivio comunale. Dal 1545 al 1731 lo stato di Parma e Piacenza fu retto dai Farnese; dal 1731 al 1749 da Carlo di Borbone e dagli austriaci; dal 1749 al 1802 dai Borboni; dal 1802 al 1814 dal governo francese; dal 1814 al 1847 dai governi provvisori prima e poi dal governo di Maria Luigia; e, infine, dal 1847 al 1859, dal secondo governo borbonico. La documentazione dei governi precedenti al farnesiano è da ricercarsi, oltre che nelle carte del Comune, anche negli Archivi di Stato di Modena, Milano e Roma, dato che dal 1344 al 1545 Parma appartenne rispettivamente e con alterne vicende agli Estensi, ai Visconti e agli Sforza ed infine al papa. La documentazione di epoca farnesiana è da ricercarsi, oltre che nell'AS Parma, anche in quello di Napoli. Carlo di Borbone infatti, tra il 1734, anno in cui divenne re di Napoli, e il 1736, anno in cui rinunciò ai ducati di Parma e Piacenza, fece trasportare a Napoli non solo la biblioteca e le opere d'arte farnesiane, ma anche gran parte degli archivi del ducato che aveva retto tra il 1731 e il 1734. Sottraeva così, in quanto erede di Elisabetta Farnese, gli archivi all'Austria, che gli subentrava, nel 1736, nei possessi farnesiani. La documentazione portata a Napoli non tornò mai a Parma integralmente; soltanto una parte fu restituita al fratello di Carlo, Filippo di Borbone (diventato duca di Parma, Piacenza e Guastalla, in virtù del trattato di Aquisgrana del 1748), in due spedizioni Del 1749 e del 1766-1767. Altre carte furono ancora trasferite da Napoli a Parma tra il 1788 e il 1789. Le disposizioni relative agli archivi, durante il primo governo borbonico, determinarono un riordinamento per materie che corrispondevano grosso modo alle branche principali in cui era ripartita l'amministrazione, con un piano di classi e sottoclassi in cui dovevano essere suddivisi tutti i documenti dell'Archivio segreto. Le carte restituite da Napoli vennero a loro volta ordinate per materia. Nel 1785 fu trasportato nell'AS Parma anche l'archivio ducale di Guastalla. Le disposizioni in materia d'archivi dell'epoca di Maria Luigia, seguendo criteri archivistici ancora in voga nel sec. XIX, stabilivano che i documenti dovessero essere ordinati per materia in nove sezioni, qualunque fosse la loro provenienza. Fu costituita inoltre una Raccolta storica e una Raccolta di lettere di uomini illustri. In questo periodo l'Archivio fu aperto al pubblico. Dal 1814 al 1847 l'Archivio fu diretto da Tommaso Gasparotti, alla cui scuola si formò Amadio Ronchini, che gli succedette fino al 1890 e proseguì nell'opera di riordinamento per materia. Nel 1941 il direttore dell'Archivio, Giovanni Drei, pubblicò l'opera già ricordata. Egli, dopo aver trattato della formazione e delle vicende degli archivi parmensi, passava a descrivere i vari complessi archivistici inquadrandoli in partizioni corrispondenti ad altrettanti periodi storici. Facevano eccezione le ultime due partizioni dedicate, rispettivamente, a " raccolte di atti non pertinenti ad alcun determinato ufficio governativo " e all'archivio storico del comune di Parma (secc. XII-XIX). Questo criterio, che nelle linee essenziali appare anche in Archivi 1944, corrisponde anche a quello della presente Guida generale, anche se i precedenti riordinamenti per materia ne hanno resa difficile in molti casi una piena applicazione. L'opera del Drei è comunque fondamentale perché permette di avere una visione sufficientemente chiara e precisa dello Stato e del numero dei fondi conservati nell'AS Parma prima della seconda guerra mondiale. I bombardamenti del 1944, che colpirono il palazzo della Pilotta allora sede della biblioteca Palatina, dei musei e dell'Archivio di Stato, hanno scompaginato gran parte dei fondi e non sempre e non completamente gli ordinamenti postbellici sono riusciti a ricostruirne la fisionomia originaria. Vero è che tali ordinamenti sono lontani dall'esser completi, ammontando a circa 15.000 unità la consistenza del materiale rimasto non identificato fino ai recenti lavori di restauro dell'ala in cui si trovava malamente accatastato. I lavori di restauro del prestigioso edificio dei secc. XV-XVI in cui ha sede l'Archivio di Stato, cioè l'antico ospedale della misericordia, sono stati effettuati tra il 1982 e il 1984 con una interruzione dovuta al terremoto del 1983. La documentazione identificata, parte della quale si riteneva dispersa, riguarda: Grazia e giustizia, ministri e giusdicenti (bb. e regg. 450,1741-1862), Direzione generale della regia azienda (bb. 570,1751-1802), Culto e luoghi pii (bb. e regg. 115,1532-1826), Milizie, Stato e guerra (bb. e regg. 452,1732-1805), " Francesi in questi Stati " (bb. 30,1796-1805), Saline, Casa e corte borbonica, Stato e affari esteri, Supremo magistrato delle regie finanze, Ferma generale, Regia soprintendenza ai luoghi pii e Patrimonio dei poveri, Prefettura del dipartimento del Taro, Recettes des Domaines et droits octroyés, Carte varie di amministrazione militare. Nel corso della compilazione di questa voce si è fatto costante riferimento all'opera del Drei, segnalando le discordanze più rilevanti e la attuale irreperibilità di alcuni dei fondi da lui descritti: si è ritenuto infatti più opportuno abbondare in notizie di tipo archivistico, rimandando all'opera del Drei per quelle relative alla storia politica e delle istituzioni degli antichi ducati parmensi

 

Sede:

Sede istituzionale: via Massimo D'Azeglio 45 - 43125, Parma (Parma)

 

Contatti:

tel: 0521233185
fax: 0521228254
email: as-pr@beniculturali.it

 

Servizio consultazione al pubblico:

Si
 

Orari di apertura:

 

Modalità di accesso:

CATASTO CESSATO ITALIANO : 8,30 - 13,30 (prenotazione obbligatoria)

 

Altre sedi:

Sede sussidiaria: via La Spezia 46 - 43125, Parma (Parma)

 

Schede conservatori nei sistemi di provenienza:

 

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