L'8 dicembre 1849 il Papa Pio IX emanava l'Enciclica Nostis et nobiscum nella quale raccomandava ai Vescovi: Perigite, ut iam instituistis, coetus habere inter vos. Con queste parole il Pontefice li invitava a discutere e confrontarsi sui problemi comuni. Probabilmente il coetus cui si riferisce Pio IX doveva essere considerato in relazione ai fatti rivoluzionari di quell'anno e alla necessità di difendere i diritti e la libertà della Chiesa, tenendo informata la Santa Sede sul succedersi degli avvenimenti nei vari ambiti nazionali. Nel 1850 Egli autorizzava il Conventus Lauretanus dei Vescovi della Marca e della provincia di Urbino che si svolse a Loreto dal 23 febbraio al 12 marzo. Furono trattati prevalentemente argomenti riguardanti gli ecclesiastici e le attività pastorali, con particolare riguardo all'educazione dei candidati al sacerdozio. Il 24 agosto 1889 la Congregazione dei Vescovi e Regolari, emanò l'Istruzione "Alcuni Arcivescovi" nella quale si davano disposizioni ai Presuli italiani affinché si riunissero sulla base di raggruppamenti regionali per discutere temi di interesse comune tra le Diocesi della stessa area geografica. La predetta Istruzione costituisce uno dei primi documenti veri e propri emanati dalla Santa Sede per le riunioni dei Vescovi italiani che ebbe un esito positivo. Si realizzò così nel 1892 il primo Conventus episcoporum delle Marche. Ancor prima di questa data i Vescovi marchigiani si sono incontrati collegialmente nel 1863 promulgando la Nota Pastorale "Sopra il Sacramento del Matrimonio".
Il 15 febbraio 1919 la Sacra Congregazione Concistoriale, a seguito della pubblicazione del Codice di Diritto Canonico, procedeva a una nuova definizione delle Regioni per la celebrazione delle Assemblee dei Vescovi in Italia, mantenendo l'obbligo per le Conferenze Episcopali Regionali di riunirsi con cadenza annuale.
L'8 maggio 1933 la Sacra Congregazione Concistoriale comunicava che la presidenza della Conferenza Episcopale Regionale debba essere assunta dal Metropolita antiquior. Il 29 novembre 1939 Pio XII, con suo Decreto, disponeva che a presiedere le Conferenze Regionali fosse l'Arcivescovo della Diocesi sede del Tribunale Ecclesiastico Regionale per le cause matrimoniali. Il 1 agosto 1954 la Santa Sede promulgava lo Statuto provvisorio della Conferenza Episcopale Italiana, composta da Cardinali Vescovi residenziali in Italia, da una Segreteria generale e dai Presidenti delle Conferenze Episcopali Regionali. Il 10 agosto 1967 la Sacra Congregazione Concistoriale stabiliva che il Presidente, il Vice Presidente ed il Segretario venissero eletti liberamente a tempo determinato dalla stessa Conferenza Episcopale Regionale. Il 21 novembre 1981 nel discorso ai Vescovi della Campania in Visita ad Limina, il Servo di Dio Giovanni Paolo II sottolineava l'utilità delle Conferenze Episcopale Regionali con queste parole: Ad evitare dispersioni di energie, diversità di indirizzi nelle scelte, iniziative saltuarie e disarticolate, si avverte sempre più la necessità di un autentico coordinamento unitario non solo a livello diocesano, ma altresì a livello regionale. Occorre, per il bene della Chiesa, saper superare, nell'unità e nella carità, un certo tipo di non bene intesa autonomia, che potrebbe manifestarsi, alla prova dei fatti, o inutile o inefficiente. Il 4 novembre 1994 veniva promulgato, da parte della Congregazione per i Vescovi, il Decreto con il quale si riconosceva la personalità giuridica della Regione Ecclesiastica Marche con proprio Statuto. Il 3 febbraio 2010 gli Ecc.mi Presuli riuniti a Loreto hanno istituito ufficialmente lArchivio della Conferenza Episcopale Marchigiana, approvando nella stessa riunione il Regolamento dell'Archivio e il Titolario. In questa riunione venne deciso altresì che la sede provvisoria - fino al termine dell'inventario - sia C/o Palazzo Arcivescovile di Fermo, è la sede definitiva sia C/o Seminario Regionale di Ancona.