L'Istituto britannico nacque a Firenze nel 1917 in un'epoca dove la comunità straniera nel capoluogo toscano era particolarmente numerosa. I soci, sia italiani che inglesi, potevono inizialmente contare sul sostegno economico del Foreign Office. Nel 1923, grazie all'interssamento di Sir Rennell Rodd, ambasciatore britannico a Roma, l'Istituto fu riconosciuto dal Governo inglese con un 'Roy Charter'.
Durante la presidenza di Harold Goad (1923-1939), lettore alla London University, venne definito più precisamente il ruolo degli Istituti britannici all'estero: essi dovevono configurarsi come centri di propagazione della cultura britannica, d'insegnamento della lingua inglese e fungere da collegamento della comunità locale con la cultura britannica.
Visto il suo grande impegno, molti decisero di donare documenti, libri e collezioni private di vario tipo all'Istituto: Lord Caccia, Susan Horner, la famiglia Beevor, Janet Ross per citarne solo alcuni.
L'attuale accordo culturale fra Italia e il Regno Unito risale al 1953.
L'ambito delle attività rimane anche oggi legato alla diffusione della lingua e della cultura britannica. Infatti, il British Institute, oltre ad organizzare corsi annuali di lingua e letteratura inglese, promuove congressi e convegni di vario interesse.
Va, inoltre, ricordato che l'Istituto dispone di una biblioteca particolarmente ricca e prestigiosa. La Biblioteca Harold Acton, infatti, offre una ricca collezione di libri da consultare in sede e da...