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28 maggio 2015

Il "documento del giorno"

28 maggio 1928: a Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia, nasce Umberto Tirelli, sarto, costumista, storico del costume e collezionista.

La sartoria Tirelli nasce a Roma nel 1964, grazie alla creatività di Umberto Tirelli, nato nel 1928 a Gualtieri (RE), che, dopo un apprendistato nella sartoria del paesano Luigi Bigi, approda a Milano come fattorino-vetrinista nel negozio di stoffe “da Marco”, in via Montenapoleone. A Milano, nel 1953, lavora per la Sartoria d’arte Finzi: costumi per il teatro (corso Venezia 5) di Pia Rame e Carlo Mezzadri, fornitrice di costumi della Scala di Milano e dei film di Luchino Visconti.
Nel 1955 realizza per Visconti parte dei costumi della storica Traviata, in scena alla Scala con la partecipazione di Maria Callas. Nella Sartoria Finzi, Tirelli incontra anche Danilo Donati e Lila de Nobili. Su suggerimento di Donati, di Piero Tosi e Franco Zeffirelli, Tirelli nel novembre del 1955 decide di trasferirsi a Roma e inizia a lavorare per la Safas, Studio artistico forniture abbigliamento spettacolo. Questa sartoria teatrale, situata in via Margutta e gestita dalle sorelle Maggioni, eseguiva i costumi per i film e spettacoli di Visconti, essendo il riferimento sartoriale per costumisti come Lila de Nobili, Piero Tosi e Pier Luigi Tosi.
All’interno della Safas, Tirelli partecipa alla realizzazione dei costumi del Gattopardo (1963) di Luchino Visconti (2.000 vestiti, sette mesi di lavoro dell’intera sartoria) e impara il mestiere e l’arte del «realizzatore dei costumi e dell’archeologo della moda». Nel 1964, grazie al sostegno di alcuni amici, Umberto crea con due macchine da cucire, cinque sarte, una modista, una segretaria e un autista-magazziniere, la Sartoria artigiana Tirelli, in cui, oltre a realizzare costumi, recupera e conserva abiti d’epoca e accessori autentici, diventando filologo della moda, alleato e spalla dei costumisti anche nella fase dell’ideazione, istintivo segugio dell’autentico e ricercatore di materiali impossibili, tutto per dar vita a quei “figurini” disegnati sui bozzetti di scena. Dopo il primo spettacolo (una Tosca disegnata da Anna Anni e diretta da Mauro Bolognini per il Teatro dell'Opera di Roma), nel primo anno di attività la Sartoria Tirelli realizza i costumi per tre grandi spettacoli di prosa: Tre sorelle e il Il gioco delle parti disegnati da Pier Luigi Pizzi per la regia di Giorgio De Lullo; Il Giardino dei ciliegi disegnati da Ferdinando Scarfiotti per la regia di Luchino Visconti. L’attività della Sartoria Tirelli si è sviluppata nei decenni principalmente in due direzioni diverse e complementari: quella tracciata dalla carriera di Pier Luigi Pizzi, e costellata di costumi per il teatro di prosa e d’opera, prevalentemente (ma non solo) all’insegna dell'invenzione e della fantasia; e quella tracciata dalla carriera di Piero Tosi, che si è dedicato di preferenza (ma non solo) al cinema, nella ricostruzione filologica. Ha collaborato alla realizzazione dei costumi del Casanova di Federico Fellini, costumista Danilo Donati, il quale vince l’Oscar per i migliori costumi nel 1973-1974, di Momenti di gloria del regista Hugh Hudson, costumista Milena Canonero premio Oscar nel 1982, i costumi di Amadeus di Milos Forman, per il quale il disegnatore Teodor Pistek guadagna un premio Oscar nel 1985, i costumi per Cyrano de Bergerac (disegnati da Franca Squarciapino), premio Oscar 1991, L’età dell’innocenza che frutta un Oscar alla costumista Gabriella Pescucci nel 1994, i costumi per Il paziente inglese (premio Oscar per la costumista Ann Roth nel 1997), La leggenda del pianista sull’oceano, David di Donatello per il costumista Maurizio Millenotti e dello stesso Passion, la passione di Cristo e N – Io e Napoleone, Ritorno a Cold Mountain (disegnati da Ann Roth), I fratelli Grimm e l’incantevole strega di Gabriella Pescucci, Il mestiere delle armi (costumi di Francesca Sartori), i costumi per Nuovo Mondo (disegnati da Mariano Tufano), Silk (costumi di Carlo Poggioli), Primo Carnera e Barbarossa (costumi di Massimo Cantini Parrini), I Viceré e The Wolfman (con i costumi di Milena Canonero) e Marie Antoinette, che fa vincere il premio Oscar alla costumista Milena Canonero nel 2007.
Inoltre collabora per i film Titanic, premio Oscar nel 1998 per la costumista Deborah Scott, Elizabeth (costumista Alex Byrne), Moulin Rouge (Baz Luhrman), La fabbrica di cioccolato (Gabriella Pescucci), The Duchess (costumi di Michael O’Connor), premio Oscar nel 2009, Robin Hood (costumi di Janty Yates) e Alice in Wonderland (costumi di Coleen Atwood). Numerosi sono i costumisti cresciuti nella "bottega Tirelli": alcuni di loro hanno raggiunto prestigio internazionale, come Vera Marzot, Maurizio Monteverde, Maurizio Millenotti (due nomination per l’Oscar e numerosi premi italiani), Giovanna Buzzi, Alberto Verso, Carlo Diappi, Carlo Poggioli, Flora Brancatella, Alberto Spiazzi, Silvia Aymonino, Alessandro Lai, Mariano Tufano e Massimo Cantini Parrini. E numerosi sono i costumisti stranieri che hanno frequentato e tutt’ora frequentano la Tirelli Costumi, come Hugo De Ana (regista e costumista dei suoi spettacoli), Sandy Powell, Claudie Gastine, Ann Roth, Penny Rose, Yvonne Sassinot de Nesle, Françoise Tournafond, Olga Berluti, Deborah Scott, Jean Philippe Abril, Janty Yates e tanti altri.
Dopo la scomparsa del suo fondatore Umberto Tirelli, avvenuta nel 1990, la sartoria continua attraverso i suoi amici-eredi la sua prestigiosa attività sotto la guida di Dino Trappetti.

 

   

Fonte

istituto centrale per gli archivi - icar

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