Forma autorizzata del nome
Monte dei pegni di Offida, Offida (Ascoli Piceno), sec. XVI - sec. XX
Monte di pietà di Offida
Monte dei pegni di Offida
ente di assistenza e beneficenza
Con i sopravanzi del Monte frumentario sorse in Offida, nel secolo XVI, il Monte dei pegni, detto anche Monte di pietà, per deliberazione del Consiglio comunale dal quale fu amministrato.
Il Monte di pietà prestava denaro su pegno ad un interesse del 2% (bolla del pontefice Leone X). Il Consiglio comunale nominava, ogni anno, due deputati del Monte e ogni due anni un montista depositario. Riceveva un compenso annuo che variò nel corso del tempo. Il Monte, rifornito di denaro con la vendita del grano del Monte frumentario, dovette sovvenzionare più volte il Comune: per restaurare un mulino, per pagare diversi debiti, fra cui quello per il passaggio delle truppe estere.
La Congregazione di carità di Offida amministrò il Monte dei pegni con decreto del Commissario generale straordinario, Valerio, del 24 ottobre 1861, questa amministrazione venne confermata nuovamente, con decreto del re Vittorio Emanuele II dell'8 giugno 1865. Dal 1887 il patrimonio del Monte frumentario fu convertito in aumento del capitale del Monte di pietà. Con decreto reale del 5 settembre 1903 la Congregazione di carità ottenne l'approvazione del relativo statuto organico. Vi prestava la sua opera un solo montista, che era contemporaneamente depositario, stimatore e contabile. Nel 1912 il regolamento organico prevedeva un montista ed un perito stimatore.
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